Dal garage alle sfide sull’Intelligenza Artificiale, passando per YouTube, Android, la pubblicità, le Mappe e tanto altro.
Google festeggia con orgoglio un quarto di secolo di innovazione e trasformazione digitale. Ventacinque anni di crescita che hanno trasformato l’azienda da una startup nata in un garage a un gigante dei servizi digitali, con un impatto economico rilevante e l’attenzione delle autorità regolatorie mondiali. Il CEO Sundar Pichai, in una lettera aperta celebrativa, dichiara che “l’intelligenza artificiale è la prossima grande ondata tecnologica,” richiamando la visione ambiziosa dei fondatori Sergey Brin e Larry Page.
Brin e Page si conobbero mentre frequentavano l’Università di Stanford in California. Fu il 4 settembre 1998 quando, da un garage a Menlo Park, fondarono Google, concependo un innovativo motore di ricerca basato su un algoritmo che avrebbe rivoluzionato la capacità delle persone di organizzare le informazioni online. Il 27 settembre 1998 è diventato il compleanno convenzionale di Google, in commemorazione della registrazione del primo record di pagine indicizzate. Poco dopo, Page e Brin intrapresero la monetizzazione introducendo gli annunci pubblicitari mirati. Nel 2004, Google sbarcò a Wall Street, segnando così il suo trionfo a livello globale. Inoltre, il neologismo “googlare,” ossia effettuare ricerche su Internet, entrò nei dizionari. Da lì in poi, il successo di Google non conobbe più ostacoli. Nacque Gmail, seguito da YouTube, le Mappe, Android, e nel 2015, la holding Alphabet venne creata per consolidare tutte le attività del gruppo. Pichai sottolinea che l’azienda dispone di “15 prodotti, ciascuno utilizzato da oltre mezzo miliardo di persone e aziende, e sei prodotti con più di 2 miliardi di utenti ciascuno.” In particolare, il sistema operativo Android è presente su ben 3 miliardi di dispositivi in tutto il mondo.
Questa crescita esponenziale ha attirato l’attenzione delle autorità regolatorie, insieme ad altre aziende tecnologiche, che cercano di limitare l’influenza dei giganti digitali.
La prossima sfida di Google è conquistare un ruolo di primo piano nell’ambito dell’intelligenza artificiale generativa, dopo l’arrivo del potente ChatGPT, da alcuni soprannominato “il killer di Google” per la sua capacità di rispondere alle domande degli utenti bypassando i motori di ricerca tradizionali. In risposta, l’azienda californiana ha lanciato Bard, il suo chatbot di intelligenza artificiale, e sta gradualmente implementando l’IA in tutti i suoi prodotti, investendo risorse significative. La concorrenza è agguerrita, con rivali del calibro di Microsoft (che ha investito in ChatGPT), Meta e Amazon, solo per citarne alcuni. Come prova della sfida avvertita, di recente il Wall Street Journal ha riportato il ritorno di Sergey Brin, co-fondatore di Google che si era ritirato nel 2019, per lavorare con i ricercatori nello sviluppo dei nuovi sistemi di intelligenza artificiale.
“Con l’intelligenza artificiale, abbiamo l’opportunità di realizzare impatti su scala ancora più ampia,” sottolinea Sundar Pichai. “Stiamo appena iniziando a comprendere le potenzialità della prossima ondata tecnologica e quanto rapidamente possa evolversi. Tuttavia,” conclude, “ci attendono ancora molte sfide. Nel corso del tempo, l’IA rappresenterà il più grande cambiamento tecnologico che vivremo, superando persino Internet stesso.”